Testo in italiano - English text
Quella di Paola Tornambè è una fotografia artistica, basata su lunghi tempi di esposizione che le permettono una fusione a più strati di immagini a creare un effetto pittorico; sono immagini in divenire che risultano volutamente sfumate, oniriche, evanescenti. Fotografa per il motivo esattamente contrario a quello che ci si aspetterebbe: non per fermare il tempo, ma per mostrare il suo scorrere. Nulla è mai veramente fermo, e così, solo dentro al movimento si può cogliere la verità delle cose. Catturare la somma dei movimenti che compiamo nel tempo, vivendo - e che lei stessa compie davanti la macchina fotografica -, è la sua ossessione fotografica. Introspettive, oniriche e a tratti surreali, le immagini di Paola Tornambè si collocano in quel territorio di confine tra "il visibile e l’invisibile" e sono capaci di dare un volto direttamente alle emozioni e ai tormenti dell’essere. Una fotografia che attraverso l'autoritratto mostra i sogni, i turbamenti, le sensazioni improvvise e rivelatrici, le emozioni lievi e sfuggenti, le dimensioni profonde della sua stessa anima inquieta e della sua immaginazione, l’essenza della magia viva dell’interiorità, i ricordi sfumati in un accenno di luce. Una fotografia di una malinconica bellezza e dal forte potere evocativo, vicine alla pittura e alla scultura.
La curatrice Vanessa Rusci, che l’ha scelta per “100 Photography Magazine”: un progetto della NoName Gallery di Londra nell’ambito della fotografia Europea di ricerca, così descrive il suo lavoro: “L’eredità siciliana di Tornambè infonde al suo lavoro un ricco arazzo di luce ed eleganza barocca, aggiungendo profondità e complessità alle sue composizioni. Attraverso la sua padronanza delle tecniche di lunga esposizione, svela i ritmi nascosti della vita, invitando gli spettatori a immergersi nella bellezza dell’impermanenza. Attraverso il suo obiettivo, Tornambè ci invita a riflettere sui misteri dell’esistenza e a custodire la bellezza fugace che ci circonda. In un mondo pieno di cambiamenti costanti, le sue fotografie servono come promemoria senza tempo del potere duraturo dell’amore e della danza eterna della vita”.
"Particolarmente significativa è la realizzazione delle opere che assumono spesso toni michelangioleschi sia per le masse corporee che per gli sfondi memori degli affreschi dell'artista rinascimentale". (Giorgio Bonomi)
"Il mosso è per Paola Tornambè mezzo per esprimere la natura effimera di ogni rappresentazione, le sue immagini intrappolate in identità provvisorie sull’orlo della dissolvenza ci spingono verso una terra di confine tra creazione e distruzione, tra immagine e rappresentazione, tra interiorità ed esteriorità alla scoperta di una realtà da mettere in dubbio che, appena raggiunta, scivola tra le dita come la sabbia, come una nuvola di fumo, come l’eco di suoni lontani.
E' così che le sue immagini imperfette, quasi ‘incuranti’ della tecnica, dove nulla è come sembra, catturano un’emozione non accessibile dai nostri sensi se non scardinando le regole della rappresentazione visiva e ricordandoci che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi". (Vilma Torselli)